Archivio mensile:settembre 2020

Come una pandemia

La sentenza di primo grado dell’inchiesta “Gisella”, con la quale sono stati condannati affiliati mottesi al clan dei Tuppi, è una notizia che non mi sorprende. Ciò che mi stupisce invece è il fatto che nessuno si chieda, nonostante sappia, se questi personaggi, presenti ai seggi elettorali dello scorso anno, hanno in qualche modo “influenzato” il voto. E non è un interrogativo da sconfitto, è un interrogativo da libero cittadino che teme un inquinamento della vita politica e democratica del proprio paese. E’ un interrogativo che dovrebbero porsi tutti, vincitori e sconfitti. Pare sia fondata la notizia che un candidato, poi eletto, chiamasse “zio” e “patrozzo” il boss Gisella. Ma questo, spero, possa essere approfondito dalla magistratura. E non mi si venga a dire che dopo l’operazione Gisella il paese sia più “pulito” perché il degrado sociale (e non solo) è sotto gli occhi di tutti. La zona del centro storico è ormai oggetto di ripetuti atti criminali (dallo spaccio al vandalismo) e quotidianamente assistiamo ad atti di prevaricazione. Nonostante tutto però ci si volta dall’altra parte e si fa finta di niente. In molti mi chiedete “come siamo arrivati a questo punto?“. Non è successo tutto all’improvviso, rispondo puntualmente. No. E’ accaduto nel preciso istante in cui avete smesso di indignarvi, di stupirvi, di reagire ai torti e di reclamare il proprio diritto di vivere in pace. La mafia a Motta esiste, ormai è assodato, e, per fortuna, interessa solo un minoranza di persone. Esiste però anche l’omertà ma questa purtroppo è come una pandemia.

Palermo , September 1993 – Demo against the killing of Father Puglisi – A female child in front of a banner with the writing ” Silence is Mafia ” Palermo , settembre 1993 – Protesta contro la mafia per l’uccisione di Padre Pugliesi – Una bambina di fronte ad uno striscione con la scritta ” Il silenzio  mafia ” *** Local Caption *** 00127716

Contrassegnato da tag , , , , , , , ,