In una famosa favola di Esopo c’erano delle formiche che lavoravano e preparavano le provviste per l’inverno, mentre una cicala, incurante del futuro, cantava al sole. Quando il gelo bruciò le foglie e l’inverno arrivò, la cicala, infreddolita e senza cibo, bussò alle formiche per chiedere aiuto. Ricevette però questa risposta: “hai cantato in estate? Adesso balla”.
Certo, dopo una sconfitta del genere sarebbe facile dire “adesso ballate”, senza una visione politica, senza un’idea di paese, con le casse comunali vuote, senza offrire nessuna prospettiva ai nostri giovani e ai nostri bambini. Sarebbe facile. Poi però penso alle 2409 formichine che, in questi anni, mentre qualcuno cantava, preparavano le provviste per il freddo. Perché arriverà l’inverno. Ma sono certo che quel giorno, a differenza della favola, la cicala troverà delle formiche pronte a perdonare, donando ospitalità e immaginazione. È questa la politica che mi piacerebbe si facesse in paese, sulle gambe dei più giovani, anche e soprattutto dopo di me.
Ringrazio tutti gli immaginari, grandi e piccoli, incavolati e commossi. Non mollate mai perché le storie belle non vanno sempre a finire così. Grazie di tutto!