La puzza e la viltà politica

La puzza si fa sentire. È così forte e intensa che la sentono anche quelli con i tappi al naso. Ma loro non lo dicono troppo forte perché dieci anni di discarica significano dieci anni di royalties. E le royalties, non utilizzate per opere di mitigazione ambientale, significano rotonde, addobbi natalizi e molto altro ancora.

Leggo commenti di molti cittadini che si interrogano su cosa possa fare l’amministrazione comunale. Naturalmente leggo anche commenti di chi, scrivendo un no discarica random, scarica la responsabilità esclusivamente sulla Regione.

Ma è veramente così? È chiaro che la responsabilità sta in mano alla Regione che ha concesso il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (DDS 981/2019) ma è anche vero che nel corso degli ultimi anni il Comune non ha mai contrastato la discarica con forza, pur avendo il dovere e gli strumenti per farlo. Ci ripetono così tante volte che il Sindaco non può fare nulla che finiremo anche per crederci. E se i muri degli uffici comunali potessero parlare ne avrebbero di cose da raccontare…

Parliamo di particella 131 per esempio: già in commissione speciale discarica, nel 2016, avevamo ipotizzato l’abuso e per questo avevamo chiesto al Sindaco di avviare i dovuti approfondimenti, trattando la società così come verrebbe trattato qualsiasi altro cittadino reo di aver commesso un abuso.

La normativa infatti affida al Comune il dovere di verificare il rispetto delle prescrizioni dello strumento urbanistico generale e la sua corretta applicazione a tutela del proprio territorio.

Ma anche la stessa AIA, all’art. 17, affida al Comune il compito di verificare la corretta esecuzione del progetto.

A questo punto, se la relazione Di Rosa è condivisa anche dai nostri amministratori e se la relazione, così come è, rappresenta l’approfondimento tecnico ufficiale del nostro Ente, non capisco come il Sindaco possa rimanere inerte. Facile dire “no discarica” ai giornali se poi non si ha il coraggio di prendere i dovuti provvedimenti al fine di scongiurare che in zona territoriale “verde agricolo” proseguano attività incompatibili con la destinazione urbanistica della zona. Insomma il Sindaco se vuole degnamente rappresentare la maggioranza dei suoi concittadini vada in discarica con la polizia municipale, predisponga i dovuti controlli sulla particella 131 e trasmetta il tutto all’autorità giudiziaria competente. Certo, questo non permetterebbe la chiusura del sito ma servirebbe a piantare una bandierina, a lanciare un messaggio; far capire che il Comune di Motta non si inchina di fronte a nessuno, così come non lo farebbe la maggior parte dei cittadini che lo popolano.

Questo è quello che chiedono i Comitati No Discarica, questo è quello che abbiamo chiesto e fatto approvare nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale.

Questo è quello che urlerebbe la coscienza di qualsiasi amministratore contro la discarica.

Prepariamoci a una grande mobilitazione. No Discarica sempre e comunque, senza paura.

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