sfiducia-toh!

Domani si vota la sfiducia (toh chi si rivede) e il mio voto resterà lo stesso di un anno fa. In questi giorni ne ho sentite tante: senso di responsabilità, bene comune, lavori della scuola, strategie, varie ed eventuali. E’ vero che oggi, a sei mesi dalla scadenza del mandato, votare la sfiducia appare inutile ma è anche vero che non ha senso tirare in ballo stupidaggini che possano in qualche modo influenzare la risposta ad una domanda tanto scontata quanto sentita. Ho parlato anche con i colleghi consiglieri; c’è chi vota la sfiducia per strategie elettorali, c’è chi vota la sfiducia per vendetta, c’è chi vota la sfiducia “perché la vota anche lui”, c’è chi lo fa ma non vorrebbe farlo, c’è chi la vota “perché non l’ho fatto la scorsa volta”. C’è chi, come me, vota la sfiducia perché ritiene che il fallimento di una compagine politica vada certificato con il proprio voto. Non basta parlarne in strada, al bar o scriverlo su facebook. Siamo chiamati al voto consiliare e quel voto, nel bene o nel male, resterà scritto indelebilmente nel proprio percorso politico. Le motivazioni degli altri le lascio agli altri, senza macchiare o contagiare la mia scelta.

I giochi di palazzo non vanno criticati a singhiozzo. Se si critica chi fa mancare il numero legale per non votare una delibera, non si può accettare neanche chi non vota una sfiducia per opportunità, tattica e pre-tattica elettorale.

La trasparenza passa anche da queste scelte.

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