c’è fiducia

C’è fiducia. Si doveva già capire dai volti dei consiglieri. C’è fiducia nel sindaco. C’è fiducia nei suoi assessori, quattro (come gli amici al bar). C’è fiducia perché presto si vota. C’è fiducia nei comitati elettorali, negli uomini e nelle donne pronti ad immolarsi per due-tre voti in più. C’è fiducia perché c’è responsabilità. C’è fiducia perché dietro ogni voto ci sta una ponderata ricerca a chi l’ha sparata più grossa. C’è fiducia perché neanche i più terribili oppositori vogliono andare a casa. C’è fiducia perché la speranza è l’ultima a morire (dopo la moria di tutti i valori esistenti). C’è fiducia e il paese la respira, a pieni polmoni, ogni giorno. Ma non fa un buon odore. Sa di spazzatura.

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