Siamo #storieribelli

“Solo sognando e restando fedeli ai sogni riusciremo a essere migliori, e se noi saremo migliori, sarà migliore il mondo”.

Proprio ieri mi trovavo in una libreria di un centro commerciale e sfogliavo libri a casaccio con la testa proiettata da un’altra parte. Poi a un tratto, sotto la brutta copertina di un autore a me sconosciuto, vedo un libro di Sepulveda dal titolo “Storie Ribelli”. Lo sfoglio e ne leggo qualche  pagina. Più che un libro mi appare come un messaggio dentro una bottiglia.

In ogni comune, in ogni territorio, in ogni momento storico esistono almeno due costanti. La prima, più evidente, è la presenza di profonde ingiustizie sociali, spesso derivanti dall’operato del potente di turno. La seconda, meno evidente, è la presenza di uomini e donne che non accettano lo stato delle cose, che non si inchinano alla prevaricazione del potere e lo combattono con tutti i mezzi (leciti) possibili. Queste persone non hanno mai avuto voce, lavorano in silenzio, nella loro apparente inutilità, cambiando invece il mondo, lentamente, con il messaggio della propria vita, con la coraggiosa e coerente testimonianza. Sono spesso invisibili ma non si esagera quando si sostiene che l’umanità è in debito con loro (così come ci spiega magistralmente Christopher Hitchens). Noi, in questa breve campagna elettorale, abbiamo l’ambizione di consocere, ascoltare e rappresentare questi invisibili. Con la consapevolezza di provenire dalla loro stessa battaglia, dalla loro stessa lotta. Da una #storiaribelle.

Contattateci, dunque, perché questa è l’occasione migliore per fare rete. Racconteremo di voi, lasciando una traccia della vostra storia ribelle. Dopo il 5 novembre porteremo all’Ars le tante ingiustizie del territorio e vi renderemo protagonisti, forse per la prima volta, di un metodo. Un metodo per rappresentare, affrontare e risolvere i problemi che ci affliggono, grandi o piccoli che siano. E per dare un lieto fine ad ogni storia ribelle. 

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