Gli ultimi anni sono stati difficili per tutti noi, per i nostri gruppi, per il paese, per la comunità. Un purgatorio lungo e faticoso. Ammettiamo di aver pensato più volte di mollare. Immaginare cosa questo paese poteva essere e non è stato ci ha turbato le notti e i giorni. Immaginare che qualcosa poteva essere diverso, ma non lo è stato. Per colpa degli altri e forse anche per colpa nostra.
In questi anni Motta S. Anastasia ha perso molto più di quello che ha guadagnato. Si è svuotata dei suoi giovani, dei nostri figli, che sono andati via probabilmente per non tornare più. Facce nuove sono entrate a sostituirli trasformando il nostro paese in un dormitorio di Catania. Le casse comunali sono vicine al collasso, i nostri Sieli sono stati devastati, il centro storico è stato dimenticato, i progetti politici migliori abbandonati, l’amministrazione chiusa nella stanza della propria autoesaltazione. La discarica appesta l’aria che respiriamo, indisturbata. Uno scenario orribile e catastrofico che lascia poche vie d’uscita. Che ci spaventa e ci atterrisce.
Eppure, non siamo riusciti a smettere di immaginare cosa poteva essere e non è stato. Cosa si poteva fare e non è stato fatto. Finché, inevitabilmente, abbiamo immaginato cosa ancora potrebbe essere, quel poco che ancora si potrebbe fare. E questo pensiero ha aperto uno spiraglio grande quanto basta per farci lanciare in un’ultima scommessa. Un ultimo e decisivo giro di ruota.
Non prometteremo cambiamenti né rivoluzioni; non prometteremo miracoli né opere pubbliche mirabolanti. Ma offriremo quello che abbiamo da offrire: un po’ di pazienza, la voglia di ascoltare, un pizzico di buona amministrazione, una dose massiccia di competenza, molta libertà, tanta follia e tutta l’onestà del mondo. Per ritornare a essere comunità.
Partiremo con l’offrirvi la nostra sincerità. Di fronte a tutti noi si apre un bivio importante e fondamentale: scegliere la vecchia strada o una diversa. Possiamo lasciare la guida a chi ci ha portato dove siamo oppure sceglierne una diversa e accettare il rischio. Con la consapevolezza che chi si prende il vecchio vive in un eterno pareggio e solo chi scommette nel nuovo può vincere il mondo.
Il nostro è un treno che passerà un’ultima volta a Maggio del 2019. Poi basta. Potete scegliere di lasciarlo passare per rimanere fermi dove siete. Scegliere di aspettare quello successivo che potrebbe non arrivare mai. Oppure potete salire e scoprire dove porta.
La destinazione di quel viaggio la immagineremo insieme.
Tutto questo con una sola enorme certezza: sarà un viaggio bellissimo di cui non vi dimenticherete.
Ci vediamo il 16 dicembre alle ore 18:00 presso la Sala Anastasia dell’Hotel Valle degli Ulivi, per discutere insieme della nostra partenza.